Monocoltura di palma da olio: abbandonare lo sfruttamento per promuovere la sostenibilità

Olio di palma

a cura di Giulia Ghita – photo credits: tk tan da Pixabay

Si sente spesso parlare di olio di palma, quasi sempre in relazione agli effetti che il suo consumo può avere sulla salute umana. Vi siete mai chiesti invece che impatto ha sull’ambiente?

Conosciamo l’olio di palma

L’olio di palma è un olio vegetale che si ricava dai frutti della palma da olio, in particolare da specie quali Elaeis guineensis ed Elaeis oleifera. In realtà dalla palma da olio si ottengono due tipi di oli: dal frutto si ricava l’olio di palma, mentre dai suoi semi si ricava l’olio di palmisto. Essi sono formati da trigliceridi: il primo contiene grassi saturi per circa il 50%, il secondo ne contiene per l’80%.

I maggiori produttori di questo olio sono: Indonesia, Malesia, Tailandia e Nigeria. A livello globale rappresenta oltre il 35% della produzione.

Il suo massimo impiego è nell’industria alimentare, dove viene usato per fare creme, dolci, prodotti da forno, ma lo troviamo anche in prodotti per la cura della persona e in saponi. È la sua composizione chimica a renderlo un ottimo ingrediente per questi prodotti. Avendo alti tassi di grassi saturi, esso si presenta semi-solido a temperatura ambiente, non altera il colore e il gusto degli alimenti rendendoli più cremosi e leggeri, ha una lunga conservazione e resiste a temperature elevate e all’ossidazione.

L’uso diffuso di questo olio nell’industria alimentare è dovuto a due fattori:

  • il basso costo, essendo uno degli oli più economici sul mercato
  • la sua resa maggiore, in quanto per ettaro di terreno coltivato si produce più olio rispetto agli altri tipi di colture oleaginose

Dal punto di vista ambientale quindi la coltivazione delle palme da olio sarebbe più sostenibile rispetto alla coltivazione di campi di colza, girasole, etc. ma gli spazi dedicati a monocolture di questa pianta, messa in atto per far fronte alla crescente domanda di prodotti contenenti olio di palma, ha avuto gravi ripercussioni sull’ambiente.

Per avere terreni disponibili per la coltivazione, vaste aree di foresta tropicale vengono disboscate e alcune torbiere naturali sono drenate con conseguente perdita di stock di carbonio. Le foreste che maggiormente sono state coinvolte sono quelle dell’Indonesia e della Malesia. È stato stimato che dal 2000 al 2012 in Indonesia siano stati distrutti sei milioni di ettari di foresta per coltivare le palme da olio. Inoltre, per far posto alla nuove piantagioni, le pratiche illegali di incendi hanno immesso in atmosfera grandi quantità di gas serra e causato una grave perdita di biodiversità. I terreni in cui si estendono le foreste pluviali sono ricchi di nutrienti e il clima caldo-umido li rende perfetti per la coltivazione delle palme, ma ciò comporta un sovrasfruttamento di queste zone.

Altrettanto massivo è l’uso di olio di palma come combustibile. Nel 2018 due terzi dell’olio importato in Europa è stato destinato a tale scopo: il 53% per produrre biodiesel per le macchine e il 12% per produrre energia elettrica. Tuttavia, se viene utilizzato in tal modo, secondo Transport & Environment si producono emissioni tre volte maggiori rispetto a quelle del diesel da fonti fossili. [3]
È per questo che con la Direttiva RED II, in vigore dal 2021 al 2030, l’Unione Europea non ha più concesso sussidi pubblici per l’uso di biodiesel ottenuto da olio di palma e di soia.

Purtroppo gli esperti hanno previsto che entro il 2050 la domanda di olio vegetale potrebbe crescere del 40% e che dall’attuale produzione di 165 milioni di tonnellate di olio si arriverà a 307 milioni di tonnellate. Dunque saranno necessari 35.7 milioni di ettari in più da destinare alla coltivazione di palme da olio. Di questo passo, i problemi connessi con la produzione a monocultura di olio di palma potranno facilmente peggiorare.

Cosa possiamo fare noi consumatori?

Cittadini e consumatori hanno un grande potere in mano, questo è il ragionamento che sta alla base della nostra mappa degli acquisti sostenibili. In questo caso, l’obiettivo a cui dovremmo puntare è far sì che altre foreste non vengano distrutte per far spazio a nuove monocolture; ciò sarà possibile solo se la domanda dei prodotti derivati dalla palma da olio cesserà di crescere.
Per rendere la nostra quotidianità più sostenibile potremmo scegliere di diminuire il consumo di prodotti che contengono olio di palma o palmisto e scegliere prodotti locali che contengono altri tipi di oli vegetali (per esempio in Italia le piante più coltivate sono l’ulivo, la soia e il girasole), oppure ridurre l’acquisto di prodotti e alimenti processati.
Ciò non vuol dire sostituire completamente tale ingrediente, perché come abbiamo detto, altri tipi di piante oleaginose hanno bisogno di terreni più vasti per produrre lo stesso quantitativo di olio, ma impedire che altro terreno venga sfruttato.
Un’altra alternativa è comprare prodotti che contengono olio di palma sostenibile, contrassegnati dalla certificazione RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil). Benché solo il 19% della produzione globale di olio di palma sia certificato RSPO (dati del 2021), questa denominazione indica la provenienza da colture sostenibili. Ciò che contraddistingue le colture sostenibili di palme da olio è che si ottengono senza convertire le foreste, adottando pratiche agricole che non danneggiano il terreno e rispettando le comunità locali.
Alcune importanti realtà, quali Transport & Environment, mettono in guardia rispetto all’affidabilità delle certificazioni presenti in Europa sulla sostenibilità legate all’olio di palma, anche se le loro critiche riguardano prevalentemente l’uso per biodiesel. [3]

Fonti: & approfondimenti:

[1] The environmental impacts of palm oil in context. 2020, Nature
https://www.nature.com/articles/s41477-020-00813-w

[2] Palm Oil. 2020, Our world in data
https://ourworldindata.org/palm-oil

[3] Seven facts about palm oil biodiesel. 2018, Transport & environment
https://www.transportenvironment.org/discover/seven-facts-about-palm-oil-biodiesel/

[4] Unione Italiana Olio di palma sostenibile
https://www.oliodipalmasostenibile.it/

La vera storia dell’olio di palma. 2018, Greenpeace
https://www.greenpeace.org/italy/storia/3904/la-vera-storia-dellolio-di-palma/

[5] Olio di palma. Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Olio_di_palma

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