Addio all’usa e getta nella quotidianità femminile

Pad struccanti

Addio all’usa e getta nella quotidianità femminile

Dagli assorbenti alle salviette struccanti, tutto rigorosamente lavabile.

Donne consapevoli e sostenibili

La rivoluzione degli assorbenti lavabili

Puntuali compagne di ogni donna, le mestruazioni vanno a braccetto con gli assorbenti, prodotti che portano con sé un triplice problema. Il primo è il fatto di essere, quasi in ogni angolo del mondo, un bene di lusso, che a causa dei prezzi proibitivi, in alcuni paesi molte donne non riescono ad acquistare; e poi c’è il problema dell’inquinamento ambientale dato dall’enorme quantità di rifiuti di un prodotto usa e getta. Infine, i materiali di cui sono fatti, a prevalenza sintetica e a base di plastica, creano non pochi problemi di natura sanitaria, documentati  da anni e sperimentati da quasi ogni donna, sia che si tratti di assorbenti interni che esterni.

Il tema della “period poverty”, ovvero l’impossibilità per milioni di donne in tutto il mondo di avere accesso ad adeguate strutture per l’igiene personale durante il periodo delle mestruazioni, è sempre più dibattuto ma poco viene fatto per sanare questo problema. In paesi quali Nepal o India, per esempio, le donne sono considerate impure durante il periodo del ciclo mestruale e spesso vengono forzate a lasciare le loro abitazioni durante quei giorni, a causa dello stigma sociale ancora estremamente presente. Tra le comunità Hindu in Nepal è ancora fortemente diffusa la pratica del “chhaupadi” che proibisce alle donne hindu di partecipare alle normali attività familiari durante le mestruazioni perché considerate impure, forzandole a vivere lontane da casa e rendendole soggette a pericoli di stupro, attacco da parte di animali selvatici o fenomeni atmosferici avversi. In più, a causa di tale stigma le giovani perdono più giorni di scuola durante il loro ciclo. Nell’Africa Sub-Sahariana molte ragazze perdono circa il 20% dell’intero anno accademico e alcune abbandonano del tutto il percorso scolastico.

E in Europa qual è lo stato di accesso economico a tali prodotti indispensabili per l’igiene femminile? In Italia, con il recente abbassamento dell’IVA, ci si sta rendendo conto che gli assorbenti femminili non sono beni di lusso, ma di prima necessità. Ottimo passo in avanti ma la strada per l’abbattimento di molti tabù sul tema mestruazioni è ancora un po’ in salita.

Nel frattempo da una decina di anni, sono arrivati sul mercato gli assorbenti lavabili, che oltre a rappresentare un notevole risparmio economico, a fine anno nelle tasche di ogni donna, sono una incredibile rivoluzione nella riduzione della produzione di rifiuti. Facendo un rapido calcolo, il confronto economico tra lavabili e usa-e-getta resta comunque impari: considerando che una donna in età fertile utilizza una ventina di assorbenti al mese, nella vita ne userà circa 11.000, spendendo complessivamente almeno 5000-6000 euro. Con quelli lavabili ne bastano 6-8 per ciclo, più un paio di salvaslip: in 35 anni quindi, contando che ogni assorbente ha una vita media di 5 anni, si spenderebbe sui 650 euro. Un assorbente usa e getta invece viene usato per 3-4 ore e poi buttato nel sacco dell’indifferenziato e quindi “smaltito” in discarica (dove rimarrà per decenni) oppure verrà incenerito.

Ma al problema ambientale, si affianca quello sanitario. Un dossier dell’ANSES[1], l’Autorità francese per la sicurezza sanitaria, attraverso studi a campione, ha rilevato che negli assorbenti usa e getta sono presenti alcune delle sostanze più tossiche, cancerogene e pericolose per l’essere umano: alcuni pesticidi, glifosato, cloro e diossine. Sostanze tossiche a diretto contatto con la pelle, in una zona del corpo che è delicatissima.

Per quanto il mercato si stia adattando alle esigenze femminili (con materiali meno aggressivi) ed ambientali (rendendo gli usa e getta compostabili), tali prodotti rimangono di natura industriale e ricchi di molti prodotti chimici che a contatto con la pelle e le parti più sensibili possono provocare disagi e problemi più seri tra cui rush cutanei, infiammazioni e irritazioni, candidosi, vaginiti, oltre a rappresentare sempre un rifiuto, che sia indifferenziato o compostabile.

Zero waste con la coppetta mestruale

Un secondo prodotto che può rendere la quotidianità femminile un pò più sostenibile è la coppetta mestruale, realizzata in materiale anallergico con lo scopo di raccogliere il sangue e funziona in sostituzione agli assorbenti sia esterni che interni. Si svuota quando piena, si risciacqua sotto un getto di acqua calda e si riposiziona. Ha una durata di circa 10 anni, il che la rende la soluzione più sostenibile ed economica, ma non sempre è la soluzione più comoda per tutte le donne.

Per una pulizia viso a basso impatto

Il terzo prodotto che ormai ogni donna (che si trucca) dovrebbe avere sono le salviette struccanti lavabili. Già perché i dischetti in cotone usa e getta, normalmente in commercio, rappresentano uno spreco inutile di risorse. Se si usano anche solo 2 o 3 dischetti al giorno, in un anno ne verranno buttati via tra 730 e 1095. Una follia! Inoltre quelli normalmente in commercio, contengono poliestere, polipropilene, fibre di rayon e plastica, il che significa che non sono biodegradabili e per di più sono nocive per la pelle.

Pad struccanti lavabili

Non ti resta che AGIRE ORA!

In generale sostituire prodotti usa e getta di uso quotidiano con delle alternative lavabili e quindi riutilizzabili è un passo importante verso uno stile di vita più consapevole, sia dal punto di vista personale che ambientale.  Piccoli cambiamenti per un grande impatto!

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IL MOMENTO GIUSTO PER CAMBIARE ABITUDINI E’ ORA!


[1] https://ilsalvagente.it/2020/06/24/83264/

[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5436965/

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